Cari fedeli e amici

Che bel dono, questa pagina del sito delle nostre parrocchie, per la quale ora posso salutarvi e spesso posso trasmettere un messaggio. Grazie al caro Francesco che ci offre questa possibilità.

Alla conclusione dell’anno 2022, desidero, prima di tutto, ringraziare Dio per la sua grazia, la sua bontà, il suo amore e poi per aver ricevuto questa esperienza pastorale in mezzo a voi. Già più di 2 anni sono in queste nostre parrocchie. In questo tempo prezioso ho imparato molte cose a livello intellettuale, spiritual e pastorale. Ringrazio tutti voi per la vostra accoglienza, amicizia e per avermi fatto sentire come a casa.

Uno dei doni importante che ci ha fatto Dio, è il dono della vita e per questo noi dovremmo ringraziarlo tutti i giorni. Con la vita, Egli ci ha donato tanti altri beni materiali e spirituali: la casa, il lavoro, la salute, gli affetti, ecc.

Essere grato vuol dire saper riconoscere tutti i doni che il Signore ci ha fatto. Noi, a volte, più che essere riconoscenti per quanto il Signore ci ama e ci dona, ci lamentiamo troppo facilmente con Dio per le piccole cose che non vanno, magari per il brutto tempo, magari per un dolore o stanchezza, magari per un familiare difficile da accettare ecc.

Se in noi c’è la virtù della gratitudine, essa ci permette di affermare che tutto è un dono di Dio. Quando riceviamo un qualsiasi favore, una qualunque cosa, subito dovremmo dire grazie: così abbiamo imparato a scuola. In questo modo esprimiamo un insegnamento che abbiamo ereditato non soltanto dai nostri insegnanti ma anche dai nostri genitori.

Certo, dobbiamo fare attenzione che il nostro grazie non sia formale o meccanico, ma dovrebbe essere un grazie che nasce dal profondo del cuore. Un grazie veramente sincere che vuole valorizzare non solo il dono ricevuto ma soprattutto la persona che ce lo ha fatto.

Come sacerdote, ho ricevuto un grande dono da Dio che coincide con un impegno particolare: il sacramento dell’Ordine, tramite il quale metto la mia vita al servizio della comunità di Dio. Tante volte, dopo aver celebrato un sacramento o visitato un ammalato o dopo aver accompagnato un defunto nell’ultimo viaggio, tanti vengono a ringraziarmi con una bella parola, con un bel sorriso o con un piccolo dono. Da questo loro grazie, io attingevo forza per il mio ministero di sacerdote e percepivo la loro gratitudine come un dono speciale e necessario per cui ci sentiamo una vera comunità cristiana.

Vedete, qualsiasi cosa gli altri facciano per noi, non possiamo farla sentire soltanto come il suo “dovere”. La gratitudine è una dimensione importante nella vita di tutte le persone e non dobbiamo permettere assolutamente che scompaia dalle nostre abitudini. Riflettiamo noi tutti per migliorare soprattutto la dimensione fraterna dell’essere una comunità Cristiana.

È bello sentire qualcuno che ci dice: “Grazie per la tua amicizia, grazie per la visita, grazie per avermi ascoltato, grazie per la tua presenza, grazie per essermi vicino, grazie per il tuo tempo prezioso che mi doni, grazie per tutto”. Così facendo, l’essere grati ci stimola a riconoscere che l’altra persona è un dono di Dio e attraverso la mia riconoscenza posso aiutare l’altro a sentirsi più motivato nel trovare la forza di continuare a donarsi.

Ringraziamo Dio innanzitutto per il nuovo anno che è dono di Dio e che aspettiamo con buona speranza, Ogni riconoscenza ci fa camminare sulle strade della bontà, della gioia e della soddisfazione.

A tutti voi, cari fedeli, grazie di cuore.