La Madonna della Morella

Alcune notizie storiche tratte dalla numerosa documentazione raccolta negli anni da don Medici e in particolare dalla ripubblicazione, ampliata, del libro “Curio e la sua memoria” ( Tipografia Pedrazzini Locarno, 2014 )

La prima segnalazione dell’attuale Santuario risale al 1597, anno in cui il pittore Domenico Banchini affrescava la facciata dell’Oratorio della Morella, dedicato alla SS. Vergine del Rosario.

La chiesa era stata edificata partendo da una cappella-portico databile al tardo medioevo; sono infatti ancora evidenti le vecchie arcate segnate all’esterno . Due anni più tardi il vescovo di Como, Filippo Archinti, ne confermerà l’avvenuta ricostruzione. Come attestato sul “Libro dei conti della Morella”, i lavori di sistemazione si protrarranno fino alla metà del 1600.

L’Oratorio venne sempre mantenuto dalla Chiesa Parrocchiale e dalle generose offerte della comunità.

Una prima notizia della statua della Madonna col bambino viene documentata nel rapporto di una visita pastorale dal vescovo Giovan Ambrogio Torriani, nel 1670.

Attorno alla metà dell’800 una serie di lavori contribuiscono a ridare luce al Santuario: la ristrutturazione dei muri e del tetto, l’ indoratura della statua, il rinnovo dell’ l’altare  “di graziosissimo stile, parte è in marmo e parte in stucco”

L’intervento di indoratura fu eseguito ad Intra, ad opera del “signor Antonio Dolgini, indoratore e inverniciatore “. I documenti narrano del trasporto della statua nella gerla di una persona devota, Natalina Corti, fino a Madonna del Piano da dove, con una carrozza, il viaggio proseguì fino a Luino e poi a Intra, presumibilmente via lago Maggiore. Al ritorno fu compito della Parrocchia di Curio, riportare la statua da Luino.  Il 20 ottobre 1861 si tenne una solenne funzione in cui la Madonna venne posata sopra un piedestallo e avvolta con un manto, prestati per l’occasione dalla Chiesa di Aranno.

Altri interventi all’Oratorio, più o meno importanti, vennero eseguiti durante il 1900 e negli anni ’70 del secolo scorso, quando venne portata l’elettricità .

La devozione dei parrocchiani verso la Madonna della Morella è sempre rimasta sincera.

Il 10 aprile 1947 Monsignor Vescovo Angelo Jelmini “conosciuta la pietà che anima i fedeli” concedeva cento giorni di indulgenza a chi avesse visitato il Santuario “piamente pregando

Nell’ inverno 1950-51, a causa di atti di vandalismo, dove ”mani sacrileghe facevano a pezzi la grande vetrata del coro e asportavano la poca elemosina custodita”, la statua subì dei danni collaterali.

Per questo fu portata a Curio da alcune donne e si rese necessaria un ‘altra riparazione. Terminati i lavori di restauro della vetrata alla Morella, la statua venne esposta nella chiesa parrocchiale per una settimana, dove ricevette “ gli omaggi dei fedeli, in attesa che venisse riportata alla sua sede in modo veramente trionfale

Il primo solenne trasporto avvenne il 7 ottobre 1951, in occasione della festa della Madonna del Rosario.

Il mese di ottobre coincideva infatti con l’anniversario della vittoria della lega cristiana contro i Turchi nella famosa battaglia di Lepanto del 1571.  Vittoria che fu attribuita all'intercessione della Vergine Maria alla quale Papa Pio V dedicò quel giorno di ottobre “Nostra Signora della Vittoria aiuto dei cristiani” In seguito Gregorio XIII consacrò l’anniversario a Nostra Signora del Rosario.

Rimase la tradizione, alla prima domenica di ottobre, di recarsi alla Morella , in processione; rito che già si svolgeva in occasione della festa dell’Ascensione.

Durante i periodi di siccità era tradizione accorrere anche da altri paesi, per implorare la grazia. Come riporta Siro Borrani nel suo libro Ticino sacro “…e allora è un grido generale nelle popolazioni: alla Morella, alla Morella !. E la Madonna della Morella non smentisce mai la fiducia che i popoli in lei ripongono”.

Ancora oggi rimane la devozione della popolazione verso la Madonna e l’affetto particolare verso il Santuario della Morella.